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NAS

NAS

Si sente spesso parlare di NAS e anch’io all’interno dei miei articoli sui backup ne faccio sovente menzione. In questo articolo parlerò nel dettaglio di cosa è un NAS, quali sono le sue funzioni principali e del perché è così importante quando si disegna un sistema di backup.

Cos’è un NAS?

Il NAS può essere definito come un computer, di dimensioni e potenza variabili a seconda dei casi, che differisce dai classici computer per il fatto che non dispone di una interfaccia grafica diretta: in pratica, per utilizzarlo non è possibile collegarvi un monitor, una tastiera ed un mouse.

Già il nome è un acronimo: Network Attached Storage, quindi un dispositivo di archiviazione collegato a una rete. L’unico modo per usufruire dei servizi offerti da un NAS è, appunto, un collegamento di rete.

Negli scenari più piccoli e comuni, il NAS si collega direttamente alla rete di casa o dell’ufficio ed acquisisce un indirizzo dal router per essere poi raggiunto ed utilizzato dagli altri dispositivi presenti in rete.

Quali sono le caratteristiche di un NAS?

La principale caratteristica di un NAS è quella di rendere disponibile uno spazio di archiviazione per dati elettronici (vedremo dopo quali possibili usi si possono fare di questo spazio). Di conseguenza, vi sono NAS di differenti dimensioni, a seconda del numero di dischi che possono contenere. Maggiore è il numero di dischi installabili in un NAS e maggiore sarà lo spazio disponibile o la ridondanza dei dati. Facciamo l’esempio di un NAS abbastanza comune che consente l’installazione di due hard disk. In questo scenario è possibile configurare i due dischi in due differenti modalità:

  • Striping: con questo sistema è possibile unire virtualmente i due dischi, mostrando in rete un unico spazio di archiviazione che corrisponde alla somma delle dimensioni dei due dischi. Ad esempio, se abbiamo due dischi da 1tb ciascuno, in rete verrà visto un unico luogo di archiviazione da 2tb.

  • Mirroring: con questo sistema i due dischi, possibilmente di dimensioni identiche, vengono replicati istantaneamente. Si tratta già di un sistema di backup poiché se uno dei due dischi si rompe, i dati continuano ad essere presenti nell’altro, consentendo poi all’utente di sostituire il disco rotto senza perdita di dati o interruzione del lavoro.

NAS di dimensioni maggiori e con un maggior numero di dischi installabili consentono configurazioni più complesse che tratteremo in articoli dedicati.

Negli scenari di piccole dimensioni (casa o piccoli uffici) i NAS hanno dimensioni paragonabili ad un libro. Scegliendo NAS per dischi da 2,5 pollici (per capirsi i dischi che vengono installati dentro ai pc portatili), le dimensioni risulteranno ancora più compatte.

Dischi classici o dischi SSD?

Con l’avvento sul mercato dei dischi a stato solido (SSD), i consulenti informatici hanno iniziato a domandarsi se fosse stato possibile utilizzarli all’interno di un NAS. Un disco allo stato solido nasce già su supporto da 2,5 pollici, quindi è adatto per l’installazione nei NAS di dimensioni compatte; inoltre, i dischi SSD sono molto più veloci dei classici hard disk. Per contro, a parità di dimensione di archiviazione, un disco SSD è molto più costoso di un hard disk classico; inoltre, i dischi SSD sono poco adatti per scenari in cui vengono fatti frequenti accessi al disco in lettura e scrittura.

La risposta alla domanda sarà quindi: “dipende”!

La valutazione va fatta in base all’uso a cui sarà destinato il NAS: la tendenza, comunque, sarà quella di installare in futuro solo dischi SSD, sia grazie al continuo abbassamento dei prezzi che al miglioramento delle performance tecnologiche.

Funzioni principali di un NAS

Nel mondo delle piccole aziende e degli studi professionali, un NAS viene spesso utilizzato come strumento di condivisione di files e cartelle. Meno costoso di un server sia in termini di costo dell’hardware che dell’impegno sul piano della configurazione e della manutenzione, un NAS è la scelta migliore quando ci si trova di fronte a scenari con poche postazioni di lavoro che hanno l’esigenza di condividere files e cartelle di lavoro. Un classico esempio può essere costituito da uno studio professionale, come uno studio di ingegneria o di geometri, oppure un piccolo studio legale o ancora uno studio commercialista o un consulente del lavoro. Un NAS può essere la scelta giusta quando il numero di postazioni di lavoro non supera le 10 unità: reti di dimensioni maggiori necessitano di una infrastruttura più complessa per garantire sicurezza e stabilità nella gestione dei dati.

Un altro uso comune di un NAS è quello di renderlo uno strumento di backup. Per sua natura, un NAS può essere configurato per ricevere backup da qualsiasi dispositivo (pc, mac, smartphone): essendo costantemente acceso e disponibile, è più semplice gestire i processi di backup, magari differenziandoli per orario, riducendo l’impatto negativo in termini di performance di rete che un processo di backup può generare durante la fase di copia.

In alcune situazioni è possibile valutare l’installazione di due NAS in replica parallela: uno dei due funge da NAS principale, mentre l’altro riceve costantemente (o a cadenze prestabilite) la copia aggiornata dei dati. Con una configurazione di questo tipo si riduce il rischio di difetto hardware del NAS principale: si pensi, ad esempio, ad uno sbalzo di corrente che può danneggiare l’alimentatore del NAS, rendendolo inutilizzabile. In questo modo il NAS secondario può entrare in funzione in sostituzione del principale, riducendo i tempi di blocco dell’operatività di un ufficio.

Nei NAS moderni sono disponibili molte altre funzioni, come l’uso in modalità media center oppure come strumento di condivisione non solo tra gli operatori dell’ufficio ma anche aperto verso collaboratori esterni. Di questi temi parleremo in articoli specifici in futuro.

Protezione da virus

Quando un NAS contiene l’archivio principale dei dati di un ufficio diventa fondamentale proteggerlo da attacchi informatici o da cryptovirus/ransomware. Purtroppo va detto che, se una rete viene colpita da ransomware (spesso accade aprendo allegati di posta elettronica apparentemente attendibili) il contenuto del NAS, visibile in rete, è esposto all’attacco e rischia di essere compromesso come qualsiasi altro pc della rete. Questo avviene poiché i virus ransomware si propagano tra le condivisioni di Windows, mentre non riescono a propagarsi tramite protocolli di trasmissione meno comuni, come il protocollo FTP o il protocollo rsync.

Ecco perché, quando si studia un sistema di backup sicuro ed efficace, si deve tenere a mente questa evenienza e si deve utilizzare il NAS come strumento di protezione dei dati anche di fronte ad un attacco da virus informatico.

La scelta ricade sempre nell’utilizzare un NAS semi-nascosto, visibile solo tramite protocolli di trasmissione dati meno comuni e assolutamente non visibile tramite la funzione esplora risorse di Windows. In questo caso il NAS non deve essere visto come strumento di condivisione ma come “scialuppa di salvataggio” in caso di compromissione dei pc della rete e del NAS principale.

Conclusione

In questo articolo abbiamo visto cosa è un NAS e quali sono gli usi più comuni nelle piccole installazioni di rete, adatte a studi professionali, case o singoli professionisti. Nei prossimi articoli analizzeremo nuovi scenari di installazione che hanno in comune la stella tipologia di dispositivo (il NAS) e gli stessi criteri di gestione dei dati (organizzazione, backup e sicurezza).

Per maggiori informazioni:

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